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Che rapporto hanno i cittadini europei con il patrimonio culturale? E i giovani?

In vista dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale, la Commissione europea – Direzione Generale Educazione, Gioventù, Sport e Cultura, ha affidato ad Eurobarometro un’indagine sulle attitudini e le opinioni degli europei in merito al patrimonio culturale. Il sondaggio ha coinvolto cittadini residenti in tutti i 28 Paesi membri dell’Unione, a partire dai 15 anni di età.Leggi tutto

Viaggiare con Erasmus? Ecco le città più economiche d’Europa

Studiare o lavorare in un paese estero è il sogno di molti, ma quando si parla di costi l’opinione cambia.

Grazie alle statistiche Uniplaces sappiamo che l’affitto è quello che influisce di più sulle spese di questa esperienza e ogni città europea ha un costo.

Allora quali sono le città più economiche d’Europa?

“A Varsavia a studiare inglese e francese, spendendo meno che a Londra e Parigi e con la speranza di divertirsi come a Barcellona. A sorpresa la capitale polacca si posiziona tra le migliori città universitarie europee per l’Erasmus, almeno secondo la classifica elaborata da Uniplaces, piattaforma online di affitti per studenti, che ha elaborato l’elenco valutando cinque fattori: costo dell’affitto, costo delle rette universitarie, costo medio di un pasto in ristoranti economici, abbonamento mensile per i trasporti pubblici (con riduzione studenti) e numero di università pubbliche.

Per gli studenti europei le nazioni in cui l’esperienza all’estero è sia conveniente, sia qualificante dal punto di vista formativo diventano Germania, Paesi Bassi, Spagna, Belgio e Polonia, con Varsavia, appunto, che spicca tra le capitali. Certo, nelle scelte degli studenti contano anche altre cose, come il costo di birra e spuntini conviviali, che rendono assai attraenti Berlino, Lisbona, Budapest e Praga (1,30 euro per una birra) con la sua pils economica.

Secondo i dati  di Indire, l’Istituto nazionale documentazione innovazione e ricerca, dall’inizio del programma Erasmus, nel 1987, fino al dicembre 2016 gli studenti universitari coinvolti a livello europeo sono oltre 3 milioni e mezzo, con l’Italia tra i primi quattro Paesi per studenti impegnati nello studio in università estere. Nonostante il perdurare della crisi, nel 2016 in Italia c’è stata una forte crescita nella partecipazione al programma e Spagna, Francia, Germania e Portogallo sono i Paesi con i quali si effettuano più scambi per studio, con una permanenza media di sei mesi. Gli universitari italiani scelgono soprattutto, nell’ordine, Spagna, Regno Unito, Germania e Francia per i tirocini che in media durano tre mesi.

“Gli studenti tornano molto soddisfatti – osserva Fabio Rossi, docente di Storia della lingua italiana e responsabile Erasmus all’Università di Messina – e gli esami successivi al rientro dimostrano preparazioni più che soddisfacenti. Sono contenti anche dell’esperienza complessiva…”

cit.(articolo estratto da “la Repubblica”del 20 aprile 2017).

Quindi sebbene le prime scelte sono sempre grandi città come Londra e Parigi, sono molti i giovani che decidono di scegliere delle nuove realtà, magari meno conosciute e più abbordabili a livello di costi, restando completamente soddisfatti dell’ esperienza in generale.

150 anni di Marie Curie e 30 anni di Erasmus Plus

Questo 2017 è un anno di ricorrenze, infatti oltre ad essere il 10°anniversario dell’Agenzia Nazionale, 30° anniversario del programma Erasmus Plus,il 60° anniversario dei trattati di Roma e il 100° anniversario della rivoluzione Russa, è anche il 150° anniversario della nascita di una delle più grandi scienziate di tutti i tempi: Marie Curie.

Marie Curie-wikipedia

Marie Curie

Maria Skłodowska, meglio nota come Marie Curie, nasce a Varsavia in Polonia il 7 novembre 1867.

E’ stata la prima donna ad aver vinto due premi nobel per due categorie distinte e anche la prima donna ad insegnare in un’università di prestigio.

Ultima di 5 figli studia per diversi anni in casa con il padre, fino a quando trasferitasi in Francia con la sorella, entra nella prestigiosa università parigina: la Sorbona.

Qui durante il corso di studi conosce il futuro marito Pierre Curie e insieme portano avanti ricerche scientifiche,ed è in quei laboratori che scoprono due nuovi elementi: il Polonio e il Radio.

Grazie a questa scoperta vince il premio nobel per la fisica (1903) e per la chimica (1911).

Dopo la perdita del marito, continua le sue ricerche e i suoi studi lavorando direttamente sul campo della Prima Guerra Mondiale, dove si occupa di istruire i medici e gli infermieri su una nuova terapia che ancora oggi viene usata per combattere i tumori ed effettuando radiografie con uno speciale apparecchio da lei inventato.

Ma cosa c’entra Marie Curie con il programma Erasmus Plus?

Sebbene nei primi anni del 1900 la parola Erasmus non era ancora definita, in quanto il programma Erasmus nascerà solo nel lontano 1987, Marie Curie può esssere considerata una pioniera di tale programma.

Essa infatti nata nella Polonia russa, in cui non c’era possibilità per le donne di essere ammesse a studi superiori, decide di trasferirsi in Francia dove entra alla Sorbona, e si laurea in matematica e in fisica.

Le sue scoperte hanno portato un’innovazione nella medicina e ancora oggi vengono utilizzate.

Oggi sono migliaia gli studenti e soprattutto le studentesse che prendono parte all’iniziativa Erasmus  trasferendosi in un altro paese della UE e magari instaurando anche una nuova vita lì; pensiamo per un attimo a quanto dovesse essere difficile per le donne integrarsi agli inizi del 1900 in una società prettamente maschile e quanti passi avanti abbiamo fatto per arrivare ai giorni d’oggi.

donne di ieri/oggi

Tuttora esistono programmi dedicati a  Marie Skłodowska-Curie che si occupano di sostenere i ricercatori migliori e promettenti nella loro carriera e nel loro sviluppo, attraverso borse di studio.

 

 

 

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