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Corteo storico Regina Giovanna II Durazzo e le terre di Vignola

Pignola, detta anticamente Vineola, fu in seguito chiamata Vignola. Incerto è il significato di questi nomi riconducibili comunque al latino vinea, vigna. La mancanza di testimonianze precise non ha consentito di fornire la data precisa della nascita di questo paese. Infatti, nonostante ritrovamenti d’epoca romana e la presenza sul territorio di un braccio della via Herculea dimostrino in maniera inequivocabile la frequentazione dei luoghi in epoca antica, le prime notizie sulla esistenza della terra di “Vineola” si hanno solo intorno all’anno mille quando viene registrata nel Catalogo dei Baroni normanni in cui viene ricordata per la grande perizia dei suoi scalpellini.
In epoca sveva, intorno al 1240, lo stesso feudo è chiamato dall’Imperatore Federico II a contribuire alle spese di riparazione del castello di Lagopesole. Con la dissoluzione dell’impero normanno-svevo seguita alla morte di Federico II, il feudo di Vineola segue la sorte comune a molti feudi della Basilicata, di volta in volta assegnati dagli angioini al feudatario che meglio aveva servito la causa della corona. Il feudo di Vineola si ritiene venne affidato a Rinaldo de Puy, poi a Giovanni Pipino conte di Minervino ed ancora alla potente famiglia dei Sanseverino, padrona di quasi tutta la Basilicata. Nel XV secolo Vineola, aggregata alla proprietà della corona angioina, viene concessa dalla regina Giovanna II alla casa Santa Ave Gratia Piena di Napoli. Quest’ultima, definita anche Casa Santa dell’Annunziata, diventò sotto la protezione reale Angioina il centro del più vasto progetto di opera assistenziale del Mezzogiorno. Infatti è ampiamente documentato che il patrimonio dell’Annunziata sia cresciuto a dismisura nei suoi 700 anni di vita grazie ai privilegi concessi ad essa dai regnanti e che si configurasse come un’immensa fabbrica di pietà concretizzatasi con l’istituzione di ospedali, befotrofi, sanatori e persino opere caritatevoli quali il Banco Ave Gratia Plena istituito nel 1587. Tra tutte le opere caritatevoli presenti quella che ebbe maggiore rilevanza nell’immaginario popolare fu la cosiddetta Ruota degli Esposti, opera di ricovero dell’infanzia abbandonata.
Anche Vineola fu dunque una donazione della regina Giovanna all’Annunziata. E’ un prezioso documento rinvenuto a dimostrare che Vineola fu annessa, con regolare atto notarile, il 15 luglio 1420 ed amministrata fino al 1453, anno di concessione in enfiteusi perpetua ai Conti Guevara di Potenza, che l’amministrarono fino al 1568 allorchè fu venduta ad Andrea Imperiale Marchese Doria per essere dopo pochi anni di nuovo annessa alla Casa dell’Annunziata che la governò fino a quando non venne eseguita la cessione al Ceto dei Creditori nel 1717.
E’ fuor di dubbio che l’influenza sociale e culturale scaturita da tale annessione necessita un approfondimento storico e una successiva promozione culturale. Infatti è proprio partendo da questa osservazione che l’associazionismo pignolese, sotto il prezioso suggerimento del Presidente dell’Azione Cattolica Parrocchiale, ha deciso di promuovere una valida iniziativa ossia di celebrare il 600° anniversario della donazione della terra di Vignola alla Casa Santa istituendo l’Anno Angioino- Durazziano. A tal proposito è stato presentato ed approvato dal Mibac un progetto di rievocazione storica dal titolo “Regina Giovanna II d’Angiò e le terre di Vignola” che ha avuto come capofila la Pro Loco Circolo Culturale “Il Portale” ma che è nato dal lavoro di collaborazione e condivisione delle realtà associative e delle Istituzioni locali con l’intento da un lato di promuovere Pignola sotto il profilo culturale e turistico, dall’altro di scoprire momenti di storia per ricercare la propria identità a 600 anni della donazione della Terra di Vignola aalla Casa dell’Annunziata di Napoli da parte della Regina Giovanna II d’Angiò-Durazzo. Delle varie iniziative previste, di grande interesse è stata la realizzazione il 12 Agosto scorso di un corteo storico realizzato per le vie del centro storico con la partecipazione di sbandieratori, figuranti e attori professionisti che hanno rappresentato in 4 scene le vicende, sovrapposte tra storia e leggenda, relative al rapporto della regina Giovanna II d’Angiò con la terra di Vignola.

(Articolo del 15/08/2021 tratto da Talenti Lucani a cura di Angela Guma)

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