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Dalla Commissione europea sono arrivati all’Italia per il 2017/2018 14 milioni di euro, destinati a 49 istituti di istruzione superiore. I fondi finanzieranno 3.386 tra studenti e docenti, (+9% rispetto al 2016).
«Si tratta di fondi finalizzati alla mobilità di studenti e formazione dei docenti, sia per gli italiani che vanno fuori dall’Europa, sia per accogliere studenti stranieri non Ue nelle nostre università», spiega Sara Pagliai,coordinatrice dell’agenzia Erasmus Plus.
«I nostri atenei sono molto attivi, sia per quanto riguarda la mobilità più tradizionale attraverso i piani Erasmus nei paesi europei, ma sono anche molto aperti verso le università extra Ue, perché l’Italia è sempre stato un paese ponte verso la sponda sud del Mediterraneo, con cui sono stati avviati progetti e programmi».
A leggere bene i dati, si scopre che i fondi stanziati hanno consentito l’arrivo nel nostro Paese di 2.156 persone (studenti, docenti e personale accademico), provenienti da Tunisia (190), Albania (174), Serbia (167), Federazione Russa (135), Ucraina (129). 1.230 invece le persone che dall’Italia si sono spostate per un periodo di studio o formazione all’estero: in Albania (143), Federazione Russa (108), Serbia (103), Tunisia (94), Georgia (61).
Tra le università italiane che riceveranno più studenti dal resto del mondo, figura al primo posto il Politecnico di Torino, seguito dall’università di Padova, dall’Università della Tuscia, dall’Alma Mater di Bologna e dall’ateneo di Torino.
Per quanto riguarda invece la mobilità verso i paesi extra Ue, i primi cinque istituti italiani per numero di studenti in partenza sono l’Alma Mater di Bologna, l’Università della Tuscia, il Politecnico di Torino, l’Università di Torino e l’Università di Padova. Il Politecnico di Bari attiverà, invece, più scambi nell’ambito della mobilità dei docenti.
cit.(Articolo estratto da “Il Sole 24 ore” del 20 Ottobre 2017)